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IL 5×1000 AD ARCI DIVENTA SUBITO UN AIUTO CONCRETO!

 

SABATO 15 GIUGNO IL REC HA DISTRIBUITO I FONDI RICEVUTI A 87 FAMIGLIE PALESTINESI

Dopo l’ultimo attacco israeliano a Jabalia (nel nord della striscia di Gaza) dello scorso maggio, l’edificio scolastico del REC è stato convertito in un centro di accoglienza per circa 80 famiglie. A queste è stato distribuito un contributo economico di circa 200 NIS (Nuovo Siclo Israeliano) per garantire loro l’accesso ai beni essenziali e soddisfare così in autonomia i propri bisogni.

Hanno ricevuto il contributo 87 famiglie, per un totale di 200 donne e 196 uomini.

Inoltre, domenica 15 giugno, in occasione di Eid Al-Adha, il REC ha organizzato diverse attività per portare un sorriso sui volti delle famiglie sfollate. Le operatrici del REC forniscono supporto psicosociale anche attraverso l’organizzazione di momenti di festa come questo, per far vivere brevi momenti di spensieratezza in mezzo alla catastrofe.

Donare il 5×1000 all’Arci vuol dire portare subito un aiuto concreto!

REC

Remedial Education Center – GAZA

Il REC (Remedial Education Center) di Gaza è un’organizzazione che ha una lunga tradizione di lavoro in ambito educativo.
Prima delle interruzioni delle attività dovute alla recrudescenza del conflitto, REC lavorava per i diritti dei bambini e degli adulti intorno a loro, come insegnanti e familiari, occupandosi in particolare di coloro che avevano vissuto traumi successivi alla guerra, che avevano difficoltà di apprendimento e disabilità o che vivevano situazioni familiari economiche disagiate.
Nata nel 1993 con la collaborazione del Dipartimento dei servizi sociali ed educativi delle Nazioni Unite, il REC considera il lavoro educativo la cornice entro cui sviluppare proposte che spaziano dall’educazione ai servizi sociali, ai servizi psicologici, legali, economici.

Mettendo insieme tutti questi elementi e mantenendo un approccio in relazione con il sistema culturale, il REC applica diversi programmi formativi, in una struttura che coinvolge centinaia di bambine e bambini tra i 4 e i 15 anni. Questo fino alla nuova invasione.
“Obiettivo dell’asilo era quello di preparare bambini per entrare alle scuole elementari – spiega Houssam Hamdouna, direttore di REC – mentre l’obiettivo del REC era più ampio, perché puntava a formare studenti che siano anche preparati ad affrontare il loro futuro di vita in un contesto estremamente difficile. Per questo per noi è estremamente importante la parte del ‘Remedial’: dare un rimedio, una soluzione, preparare non solo studenti ma ragazzi che hanno poche possibilità di apprendimento, che vivevano in una situazione di vita complicata”.

Erano numerosi i programmi realizzati dal REC fino all’interruzione forzata: quello educativo speciale rivolto a studenti con ritardi o malattie mentali, quello di educazione a un corretto stile di vita e di salute, quello che puntava a sviluppare l’abilità personale dei bambini; programmi di supporto alle famiglie, per proteggerle da un punto di vista economico e psicologico, quelli di formazione per adulti a livello educativo-sociale (che preparano i familiari e gli insegnanti ad approcciarsi a bambini traumatizzati); infine c’era un programma di ricerca.
Da molti anni il REC collabora con Arci e ha realizzato progetti con Arcs in ambito socio-educativo di successo ed apprezzati dalla popolazione che ne ha beneficiato.
Con la tragedia in corso a Gaza, il REC ha subito molte perdite: i bombardamenti hanno danneggiato alcune delle strutture che si trovano perlopiù al Nord della Striscia e non possono essere raggiunte per i combattimenti. Le operatrici e gli operatori del REC riescono comunque a connettersi con molte delle famiglie dei bambini e delle bambine che frequentavano le strutture dell’Associazione. REC ha messo in campo la propria rete di operatori, militanti e volontari che lavorano per dare sollievo e supportare le famiglie di Gaza, in particolare quelle con minori, e ritrovare un minimo di speranza in mezzo alle terribili atrocità che stanno vivendo.