Il linguaggio non binario è il codice per l’emancipazione di tuttɜ.
Da più di quindici anni l’Area Immigrazione di Arci Roma cura gli sportelli sociali.
Sportelli interamente gestiti da volontarɜ che coordinano le varie aree: dall’orientamento socio-legale per migranti al diritto del lavoro, dalla consulenza legale e civile alla gestione delle emergenze, come la recente guerra in Ucraina.
Gli sportelli non sono soltanto un supporto fisico o logistico ma sono una delle modalità con cui, socɜ di Arci Roma, entrano in relazione con altre persone con bagagli culturali determinati dalla migrazione e dalla vulnerabilità sociale e, dentro questa interazione, costruiscono un Noi che coinvolge tuttɜ in un percorso di autoformazione, scambio di competenze e socialità.
Per questo il linguaggio è un ponte fondamentale.
Con questo spirito nasce il progetto +Arci LGBT, uno sportello che vede impegnatɜ nella sensibilizzazione e formazione per poter accogliere quanti e quante in cerca di supporto.
“Quando insieme abbiamo immaginato quel + lo abbiamo fatto pensando al bisogno di costruire +momenti, (formazione, cultura delle differenze, spazi diffusi e elaborazione e raccolta di esperienze nei nostri spazi in merito alle politiche lgbt+)”.
Quel + significa metterci + in circolo, come Arci, sui bisogni, le quotidiane e trasversali esigenze delle persone che fanno comunità.
Significa guardare alle persone che sono marginalizzate in ragione della propria identità di genere, orientamento sessuale. Significa aprirci all’esterno. Significa elaborare percorsi di reciprocità.
Non siamo solɜ.
Significa accogliere. A partire da noi.
Nulla di più rivoluzionario di questo; la conoscenza e i saperi intorno alle collettività, determinano il cambiamento”.
Rendendo possibile l’accoglienza!