Corridoi Umanitari

Arci Nazionale, Corridoi Umanitari

Call for Afghanistan

La riconquista di Kabul da parte dei talebani, avvenuta il 15 agosto 2021, ha riportato le lancette dell’orologio indietro di 20 anni.

 

Migliaia di persone sono costrette a nascondersi in rifugi precari per sfuggire alla repressione e alle violenze. Hanno paura per la propria vita e per quella dei loro cari. Chiedono di poter lasciare il Paese in sicurezza, di scappare verso la libertà.

 

Le milizie talebane, sin dai primi momenti, hanno confermato la loro totale inaffidabilità riguardo il rispetto dei diritti umani.

 

Nonostante le rassicurazioni verso la comunità internazionale, i talebani si sono resi protagonisti di ripetuti e sistematici attacchi alle donne, minacce e violenze nei confronti di giornalisti, attivisti e civili considerati “collaborazionisti” del precedente governo.

 

Sin dai primi momenti abbiamo assistito alle repressioni delle proteste della società civile afgana, molti passi indietro sono stati fatti in tema di rispetto dei diritti umani, in special modo sui diritti delle donne. Con il ritorno dei talebani, infatti, le donne sono state escluse dalla vita politica e lavorativa e le ragazze non hanno più accesso all’istruzione.

 

L’Italia è impegnata fin da subito nell’evacuazione di persone bisognose di protezione internazionale attraverso i corridoi umanitari.

Il lavoro di pressione di Arci nei confronti delle Istituzioni governative affinché si aprissero i corridoi umanitari è stato costante, ma a causa della complessa situazione internazionale, solo recentemente è stato possibile programmare l’arrivo di circa 90 persone, prevalentemente donne e bambini. (leggi il comunicato)

 

Durante questi mesi di attesa abbiamo continuato a curare le relazioni con persone in grave pericolo. Questo periodo ci ha permesso di progettare specifici percorsi di accoglienza tenendo sempre in considerazione situazioni e necessità individuali delle richiedenti e dei loro piccoli.

 

Arci, grazie alla disponibilità di tante famiglie e insieme ai suoi Circoli Rifugio, ha deciso di accogliere donne, bambini, attivisti dei diritti umani e giornalisti afgani. Una risposta generosa, dal basso, per dimostrare che si può fare di più per l’Afghanistan e per offrire un’occasione di rinascita e un futuro libero da paure e violenze.

 

Grazie alle donazioni raccolte attraverso la campagna “Call for Afghanistan” e alla cessione degli speciali calendari 2022  – unitamente ad altre donazioni – siamo stati in grado di sostenere i costi, tutti a carico di Arci,  per garantire l’arrivo in Italia.

 

Insieme alle reti della società civile italiana sosteniamo da sempre un Afghanistan alternativo alle violenze della guerra e della dittatura.

 

Aiutaci a garantire un’accoglienza diffusa e popolare che grazie all’ospitalità delle famiglie e la presenza dei volontari e degli operatori Arci ponga le basi per un solido processo di integrazione ed inclusione.

 

 

Devolvi il tuo 5×1000 ad Arci, scrivi il codice fiscale 97054400581 e firma per una scelta differente! #AccoglientiPerNatura